VALASTRO: “UN ESEMPIO DI DEVOZIONE VERSO LA TUTELA DEI PIÙ VULNERABILI”

Roma, 28 maggio 2024 – La medaglia Henry Dunant, la massima onorificenza del Movimento Internazionale della Croce e della Mezzaluna Rossa, è stata conferita dalla Standing Commission della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa a Massimo Barra, medico e fondatore di Villa Maraini, presidente emerito della CRI, a seguito della candidatura presentata da Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana.

Questo importante riconoscimento, istituito nel 1965, rappresenta un segno tangibile di gratitudine per il prezioso operato, svolto con professionalità, dedizione a altruismo, in piena aderenza con i Princìpi fondamentali del Movimento. La medaglia viene assegnata ogni due anni a persone che si sono distinte per il loro impegno personale nel settore umanitario e per atti di eccezionale valore al servizio del Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa.

“È stato il precursore della politica umanitaria sulla droga, un grandissimo esempio di questa causa, sia attraverso il perseguimento della pace e della dignità umana che attraverso il recupero delle persone con problemi di tossicodipendenza”, ha spiegato Rosario Valastro, Presidente della CRI. “Da sempre si è prodigato nel garantire l’accesso alle cure a coloro i quali vivono in una condizione di marginalità sociale, spesso, senza essere inseriti nella rete assistenziale sanitaria. Posso affermare con orgoglio – ha aggiunto Valastro – che per me è stato un onore aver presentato la candidatura di Massimo Barra e sapere che la sua devozione verso la tutela dei più vulnerabili, lo spirito creativo, l’abnegazione verso quei Princìpi Fondamentali che sono i capisaldi del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, siano stati riconosciuti anche a livello internazionale”.

 

La consegna ufficiale della medaglia avverrà il prossimo autunno, in occasione dei meeting statutari del Movimento.

Biografia Massimo Barra

La carriera di Massimo Barra in Croce Rossa è iniziata nel 1955, all’età di 8 anni. Ha dedicato tutta la sua vita al Movimento della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, ricoprendo i più importanti incarichi: Presidente della Commissione Permanente della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, Presidente della Croce Rossa Italiana, Presidente della Commissione Giovani delle Società della CR/MR, Vice Presidente della IFRC e, attualmente, Presidente della Red Cross Red Crescent Partnership on Substance Abuse. Nel corso della sua vita, ha avuto due grandi priorità: il perseguimento della pace e della dignità umana attraverso il Movimento della Croce Rossa/Mezzaluna Rossa e il recupero di persone con problemi di droga attraverso la Fondazione Villa Maraini, centro antidroga da lui fondato nel 1976, Agenzia Nazionale della Croce Rossa Italiana sulle dipendenze e Training Center Mondiale della IFRC sui problemi della droga. Ha favorito in modo significativo lo sviluppo del volontariato e del sostegno alle comunità locali in aree critiche del mondo, Afghanistan, Siria, Iraq, Yemen, Libano, Sri Lanka, Corea del Nord, Kenya, Tagikistan, promuovendo operazioni di evacuazione dei civili da guerre e disastri naturali. Ha gestito progetti operativi internazionali sulla politica umanitaria in materia di droga in decine di Paesi.

Nel 1980 è stato tra i primi a comprendere la necessità di aprire un dialogo con la Cina, recandosi personalmente nel Paese e iniziando a far uscire dall’isolamento la Croce Rossa locale. Il suo impegno per la pace si è manifestato direttamente, come nel caso di Israele e Palestina, dove ha incoraggiato il dialogo tra i presidenti delle rispettive Società nazionali, e a seguito di una missione sul Mar Morto, quando ha riunito le delegazioni della Croce Rossa delle due Coree per incoraggiare la collaborazione tra le due Società nazionali.

Ha svolto 450 missioni in più di 120 Paesi, in tempo di pace e di guerra. Precursore della politica umanitaria sulle droghe, ha promosso la dignità e il valore delle persone umane. È stato il primo al mondo a incoraggiare l’uso del Naloxone da parte di operatori non medici (ex tossicodipendenti) per effettuare interventi in strada in caso di overdose da oppioidi. Un’idea nata nel 1980, in una riunione di esperti sulle droghe della Croce Rossa, a Strasburgo. Questa best practice ha permesso di salvare la vita di oltre 3.000 tossicodipendenti nella periferia di Roma.

 

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a cura di Stefano Spada Menaglia
Area Comunicazione Villa Maraini-CRI