La storia di Umberto 50 anni utilizzatore di cocaina e alcol da quando aveva 18 anni, che ha rischiato più volte la vita per colpa della droga e che gli ha procurato danni fisici rilevanti e permanenti. Un allarme che lancia in prima persona e in maniera toccante, con uno scritto quasi distaccato, che però ci fa entrare ancora di più nella mente e nel cuore di chi ha questa terribile malattia: la dipendenza patologica da sostanze.

“Oggi vi racconto quello che mi è successo con droga e alcool dopo anni di abusi.

Un sabato di novembre ero stato invitato a partecipare con mia moglie alla festa di compleanno del mio datore di lavoro con tutti i colleghi, all’epoca ero un rappresentante specializzato per prodotti elettromedicali per sale operatorie. Ma come accade a chi si droga, non si può pensare di andare ad una festa non fatti di sostanze!

Così ho chiamato un mio amico per farmi accompagnare a Tor Bella Monaca (quartiere periferico della Capitale nota piazza di spaccio) a comprare sostanze, anche in presenza di mia moglie che però, come spesso accade, era ignara di tutto.

Dopo aver iniziato l’assunzione di cocaina,  mi sono fermato al bar per comprare dei sigari, ho cambiato 10 euro per giocare alle slot-machine fino a che, di punto in bianco, ho avuto un giramento di testa e la vista annebbiata, ho chiamato il mio amico, che per prima ha scaricato la mia vincita di 80 euro e poi mi ha messo per terra… e sono svenuto!

Tutta la gente presente è venuta intorno a me, ceffoni in viso e aceto nel naso, così mi sono ripreso, a quel punto è stata chiamata l’ambulanza.

Dopo alcuni controlli mi hanno comunicato che quel Sabato sera la movida per me finiva lì e non sarei andato alla festa del mio datore di lavoro, bensì direttamente in ospedale.

Nel tragitto verso l’ospedale ho avuto un malore, ma mi hanno salvato.

Arrivato al pronto soccorso sono stato visitato e sono stati fatti accertamenti per tutta la notte fino a che, il pomeriggio dopo alle 17:30, mi hanno comunicato che sarei stato operato al cuore per un aneurisma dell’aorta.

Prima di addormentarmi ho chiesto di rivedere i miei figli.

L’intervento è stato complicato, il mio cuore è stato fermato per consentire al chirurgo di svolgere la delicata operazione, durata circa 6 ore.

All’ 01:30 di notte l’intervento è finito e da quel momento ho passato circa una settimana in terapia intensiva.

Quando il quadro clinico si è stabilizzato sono stato portato nella cittadina di Nemi per la riabilitazione, dove sono rimasto per circa un mese.

Sembra incredibile ma uscito dalla clinica, a distanza di qualche settimana il problema dipendenza patologica è riesploso perché non trattato e ho ricominciato a fare uso di sostanze.

Da questo momento in poi, un susseguirsi di malori e ricoveri, fino ad arrivare al 1 Maggio 2021, quando sono stato ricoverato a Tor vergata per fibrillazione atriale e dopo tre giorni ho avuto due ictus con versamento di sangue alla testa.

La mia vita sembrava finita!

Sono stati giorni duri, mani e piedi legati per circa due mesi, ma ce l’ho fatta!

Ristabilita poi la situazione clinica, sono stato invitato a recarmi con urgenza al SERD e da lì sono stato inviato a Villa Maraini-CRI.

E’ iniziata tutta un’altra storia e mi sento di ringraziare tutto lo staff del Centro di Prima Accoglienza, che mi ha inserito in un percorso di cura e dove ho trovato un gruppo di amici eccezionali, con i quali iniziare una nuova vita, la mia vita lontano da qualsiasi tipo di droga.

 Grazie a tutti!

 Umberto”

Ora Umberto, dopo alcuni mesi di percorso di cura al CPA, è passato alla Comunità Terapeutica, dove sta affrontando un complesso e strutturato percorso di cura, stabilito di comune accordo con medici, psicologi e operatori, per poter definitivamente vincere la sua personale battaglia contro quella dipendenza che gli stava portando via la vita.