Sembrava essere una droga poco sviluppata a Roma e più in generale in Italia, ma in quest’ultimo periodo il crack ha preso il sopravvento nelle piazze di spaccio prima di Milano poi Bologna ed ora anche nella Capitale. A Villa Maraini, centro specializzato multiservizi nella cura dalle dipendenze (droga, alcol, gioco d’azzardo ecc.), aperto 24h su 24h, ogni giorno veniamo in contatto con oltre 600 tossicodipendenti, come:

Lorenzo 24 anni romano, che ha deciso di entrare nella nostra struttura per disintossicarsi proprio dal crack, aiutandoci a capire meglio questo vero e proprio boom della sostanza. Lorenzo già dall’età di 14 anni abbandonato dal padre ha dovuto imparare a cavarsela da solo. Insieme al fratello minore ed alla madre, fortemente depressa, va a vivere nelle case popolari di Tor di Nona, nota piazza di spaccio della Capitale, dove per guadagnarsi da vivere il modo più facile ed immediato è spacciare.

Così Lorenzo entra nel giro dei ragazzi “grandi” della zona, che lo iniziano sia al consumo che allo spaccio di droga. Spaccia cocaina Lorenzo, considerata negli anni ’80 la droga da party per ricchi, oggi invece è diffusa anche nelle strade per i bassi costi e con una diversa modalità di assunzione: non più solo “sniffata” ma anche “fumata” con un metodo di cottura speciale che la rende simile ad un “pezzo” di cannabis più comunemente nota come hashish, ma molto più pericolosa per la salute. L’assunzione di cocaina cotta e fumata tramite una pipa/bottiglia crea dipendenza anche al primo tiro, rispetto a quella sniffata e si chiama appunto crack.

Lo racconta proprio Lorenzo parlando della sua esperienza e di quella di tanti giovani come lui: “assumere crack diviene l’unico interesse della tua giornata, annullando tutto ciò che è la tua vita, dai bisogni base come l’alimentarsi a quelli sociale ed affettivo, chiudendoti in un mondo di paranoia, allucinazioni ed autodistruzione” Inizia per Lorenzo la spirale del consumo compulsivo, per procurarsi il denaro scatta la fase rapine, scippi ecc. E’ noto che al primo utilizzo di crack la sensazione di benessere è abbastanza durevole, poi ogni assunzione successiva il piacere è sempre meno duraturo e questo costringe il tossico a dover aumentare il consumo giornaliero via via sempre di più.

Alla base dell’aumento del consumo di questa droga c’è una criminosa intuizione di qualche spacciatore e trafficante di droga che ha capito quale fosse il limite alla diffusione ed al consumo di crack (cocaina cotta e fumata): la difficoltà di cuocere la cocaina per renderla fumabile. Infatti la vita del tossicodipendente dominata dal desiderio del “tiro” è flagellata non tanto dal problema di acquistare cocaina cruda, ma in quello di trasformarla. Questo comporta un allungamento del tempo prima del consumo.

Lorenzo infatti parla di una vera e propria smania da assunzione, una sensazione tale quella dell’astinenza, che si trasforma in dolore fisico come forte mal di stomaco, che ti impedisce di mangiare e ti porta in certi casi anche a rimettere. Difficile cercare l’amico esperto che la cuocia per te senza rovinarla e con il quale poi dovrai dividere la tua dose.

Invece oggi con 20,00 euro puoi avere la tua dose di crack pronta all’uso! Devi solo avere con te una bottiglia/pipa, in mancanza della quale basterà raccogliere da terra una lattina che facilmente modificata può farne le veci risolvendo l’ultimo problema. E’ palese la pericolosità di tutto questo, perché la capacità di poter fumare la cocaina come anche l’eroina sta portando molti giovani e giovanissimi alla dipendenza.

Cosa è successo a Lorenzo? Come spesso accade, si sono aperte per lui le porte del carcere, ma lì ha conosciuto la realtà di Villa Maraini attraverso uno dei nostri servizi integrati di Bassa Soglia, il “Progetto Carcere”, che aiuta i detenuti con problemi di droga ad avvicinarsi alle terapie per curare la dipendenza. Ora è nostro ospite, lontano dal crack e dalla possibilità di delinquere e ci parla di questa realtà e della sua evoluzione, che ha conosciuto bene, come tanti altri nostri utenti, consentendoci di essere sempre aggiornati, per informare e prevenire.

A cura di Stefano Spada Menaglia

Ufficio Stampa Fondazione Villa Maraini