Questo scritto è tratto dall’esperienza di Francesca Capone, educatrice professionale volontaria presso l’Unità di Strada di Villa Maraini ed è frutto di un’osservazione sul campo riportando eventi realmente accaduti.

Ore 10.30:siamo in postazione con il camper, presso la piccola Pineta antistante il parco di Tor Bella Monaca. Oggi sono in turno con tre operatori sociali di V.M. (F., C. ed A.) e un volontario della Croce Rossa (S.).

L’occorrente è pronto: i contenitori con il materiale sterile e il registro, dove per ogni persona annotiamo il sesso, la sostanza d’abuso, il materiale erogato, le siringhe rese nel contenitore apposito, il Naloxone in consegna, etc.  Sempre a portata di mano, la borsa con tutto l’occorrente per leoverdose.

Arrivano persone in continuazione: alcuni prendono ciò che gli occorre e scappano via, diretti a lavoro o chissà dove, mentre altri si fermano a consumare la loro dose rimanendo nella Pineta, in macchina, oppure attraversano la strada e raggiungono il parco, a pochi metri dal camper. Ecco Luca, già visibilmente alterato, ripete lo stesso copione da svariati giorni. Gli operatori di Villa Maraini sono già pronti a intervenire con il Naloxone se necessario in caso di overdose: visto che ha già assunto alcol, il rischio aumenta.

Ore 11.30:prima ora di servizio: 45 siringhe erogate, 21 rese, circa 20 persone (uomini) arrivate al camper. Dopo aver assunto la sua dose di eroina Luca si ferma vicino al camper, non si regge in piedi… lo facciamo sedere sulla nostra sedia pronta all’evenienza e lo teniamo sotto controllo.

Ore 11:40:Gli operatori sociali F. e S. fanno un giro con l’auto medica nel quartiere di Tor Bella Monaca e nei dintorni delle scuole per provvedere se necessario alla raccolta di siringhe e/o aghi usati.

Mi avvicino all’auto di Simona per vedere come sta e mi fermo a parlare un po’ con lei.  Argomenti della vita di tutti i giorni, nulla che riguardi la sostanza. Come gli altri sa che per qualsiasi consiglio, informazione o richiesta che riguardi la sua condizione di tossicodipendente, siamo disponibili e ben contenti di aiutarla.

Ore 12:00:Marco, dato che sono 15 giorni che non usa eroina, ci chiede se possiamo “dargli un’occhiata”. Sa bene che il rischio di overdose aumenta con l’uso sporadico della sostanza. Gli operatori hanno ben in mente le persone più a rischio, pur mantenendo un occhio vigile verso tutti.

Emiliano Albensi/Croce Rossa Italiana
20/04/2018 Roma (RM)
CAMPER ANTIDROGA CRI/VILLA MARAINI A TOR BELLA MONACA
Nella foto: operatori e volontari di Villa Maraini, agenzia nazionale della Croce Rossa Italiana per il contrasto alla tossicodipendenza, al lavoro con il Camper Antidroga a Tor Bella Monaca

Ore 12:30:Luca sta meglio, ci saluta, ringrazia e si dirige verso casa. L’affluenza al camper continua. L’operatore sociale F. parla con Matteo, che si lamenta per i suoi problemi. Lui lo ascolta e poi, in maniera “ironica”, gli fa notare che la sua situazione non migliorerà continuando a fare uso di cocaina, e che parte dei suoi problemi derivano proprio dalla sua dipendenza.

Ore 13:00:arriva la signora Lucia e ci chiede aiuto per il figlio Carlo, sotto effetto di eroina. Gli operatori raggiungono Carlo per vedere se ha bisogno di aiuto.

Ore 13:30:terza ora di servizio: 180 siringhe e aghi erogati, 78 persone contattate. Gli operatori sociali F. e C. tornano, la situazione è sottocontrollo. Hanno spiegato a madre e figlio che se vogliono li possiamo mettere in contatto con gli altri servizi di Villa Maraini.

Ore 14:00:arriva Tiziano, che chiede informazioni per curare la sua Epatite C. L’operatore sociale A. gli da’ il numero dell’Ambulatorio di Villa Maraini e gli dice di chiamare per prendere appuntamento con la Dr.ssa T. infettivologa.

Ore 14:30:torna la Sig.ra Lucia, e dopo circa 10 minuti, contro le aspettative di tutti, arriva anche Carlo.  Lo orientiamo ai servizi che possono fare al caso suo in questo momento: dice di essere pronto per andareal Centro di Prima Accoglienza e l’operatrice sociale F. gli fissa un colloquio. Inoltre l’operatrice parla alla mamma di Carlo del servizio dedicato alle famiglie, a cui potrebbe partecipare con suo marito. Madre e figlio ci salutano ringraziandoci e stringendoci la mano.

Ore 14:45:due giovani ragazzi si avvicinano al camper, non li conosciamo. Visto che si mostrano disponibili, compiliamo con loro la scheda riservata ai nuovi utenti, che riporta in forma anonima informazioni sulla “storia di consumo”, sugli eventuali contatti con altri servizi, i comportamenti a rischio e la presenza eventuale di HIV, Epatite C e TBC. Quando li informiamo della possibilità di fare i test rapidi e gratuiti per l’HIV e l’Epatite C, non ci pensano due volte. Mentre aspettiamo i risultati il più giovane, Simone, ci racconta di come l’eroina per lui sia un modo per non pensare ai suoi problemi, anche se vorrebbe reagire e affrontarli senza la sostanza. Non ha mai frequentato nessun servizio. L’operatore F. gli spiega che potrebbe andare al suo Ser.T per iniziare una terapia metadonica e che lì avrebbe anche la possibilità di iniziare un percorso psicologico. Il ragazzo non era a conoscenza di quest’ultima possibilità e si rivela interessato. Nel frattempo arrivano i risultati del test: negativi. Gli parliamo anche di Villa Maraini, ma visto che vengono da Viterbo e che lavorano,  per loro non sarebbe facile raggiungerci. Comunque gli lasciamo il nostro bigliettino da visita, invitandoli a chiamare in caso di bisogno.  Ci salutano ringraziandoci ripetutamente e stringendoci la mano. Non sappiamo se i nostri suggerimenti saranno colti o ignorati. L’educatore quando lavora in strada attua la politica della riduzione del danno ovvero lancia un messaggio che, se anche non immediatamente raccolto dal tossicodipendente, sarà quel primo passo terapeutico da fare per spingere l’assistito a pensare alla soluzione del problema.

Ore 15.30:cinque fogli del registro compilati, 280 tra siringhe e aghi erogati, 120 persone accolte, 2 test rapidi per l’HIV e per l’Epatite C effettuati, 1 invio a un centro a bassa soglia, 1 invio a un percorso sanitario per la cura dell’Epatite C. Smontiamo la postazione e ci dirigiamo alla stazione Termini, dove stazioneremo fino alle 20.30.