Una giornata insolita per un gruppo di utenti del Centro di Prima Accoglienza di Villa Maraini, che sono stati accompagnati al lago di Vico, in provincia di Viterbo, da nostri operatori sociali e volontari tirocinanti in psicologia, per passare una giornata diversa e lontano dalle sostanze.
Diversamente da quello che succede in sede, gli utenti si sono autogestiti organizzandosi assegnando compiti e proponendo idee: c’è chi ha cercato la legna per fare la brace, chi si è proposto come chef, chi ha apparecchiato e ripulito l’area picnic del parco, il tutto attuando quelle nuove buone abitudini, che stanno apprendendo nel percorso di cura a Villa Maraini.
“Lo stupore nei loro occhi e la meraviglia per la natura che li circondava, mi ha fatto vedere questo posto, che già conoscevo, in modo diverso” Carlo, operatore sociale di Villa Maraini, è stato uno degli operatori sociali coinvolti nella giornata, iniziata la mattina nel tentativo, riuscito, di convincere Chokri utente di 47 anni, con problemi di alcol, in cura al CPA da maggio scorso, a partecipare:
“non volevo andare mi sentivo poco bene fisicamente e demotivato, faceva caldo mi immaginavo una situazione come al mare, in mezzo alla folla con tanto rumore, bambini che giocando a pallone e ti fanno arrivare la sabbia ovunque, non ero dell’umore giusto per tutto questo.”
Continua Chokri tunisino che ha iniziato la sua storia di dipendenza durante un viaggio in Europa dove è poi rimasto:
“ringrazio Carlo che mi ha convinto, non solo per il fatto che non c’ero mai stato al lago, ma perché spiegandomi che saremmo andati su una bocca di un vulcano ormai spento, mi ha fatto incuriosire. Mentre nuotavo per la prima volta in un lago, pensavo da quanto tempo era lì ed io non c’ero mai stato.” lo interrompe Cristiano 43 anni cocainomane in cura da un mese e mezzo al CPA:
“Hai ragione sai, il mare è bello ma ti stressa di più, poi dopo pranzo fa troppo caldo e ci si ritrova tutti sotto l’ombrellone uno sull’altro. Invece lì, nel parco sotto gli alberi, c’era spazio per tutti e poi l’acqua non è salata, sono stato dentro quasi tutto il tempo, non sarei mai uscito, mi sono sentito felice e libero come quando ero bambino; ero contento così al “naturale”, senza essermi fatto” prosegue Cristiano che fino a 30 anni era stato solo utilizzatore di canne e/o alcol, per poi passare all’extasy ed infine alla cocaina:
“avevo fatto un campeggio con la mia ragazza al lago ed ero andato pure con degli amici più volte, ma non era mai stato così rilassante come ieri, ero sempre ansioso, non mi bastava stare con la mia donna o con gli amici, con cui pure stavo bene, ma avevo sempre bisogno dello sballo, vuoi grazie ad una canna, oppure all’alcol, o meglio ancora, grazie alla cocaina. Quando iniziai a fumare il crack, pensavo di poterla gestire, avendo un lavoro mi calavo solo nel week end, ma poi la dipendenza ha preso il sopravvento e mi ha portato a perdere il lavoro, a fare reati per procurarmi soldi per comprare droga, cambiandomi la vita”
Tra gli scopi principali del Centro di Prima Accoglienza c’è proprio quello di far capire al tossicodipendente che ci sono alternative alla vita scandita solo dalla ricerca e consumo di droga, supportato anche da chi vive il tuo stesso problema di dipendenza.