“Siamo stati i primi a utilizzare il farmaco Naloxone attraverso operatori non medici che hanno salvato in 20 anni oltre 2.500 persone.”

È quanto dichiarato da Massimo Barra, fondatore di Villa Maraini, Agenzia Nazionale della Croce Rossa Italiana per le tossicodipendenze, in occasione della presentazione dello studio “Reducing fatal Opioid Overdose”, nell’ambito della 61esima Commissione sulle Droghe (CND) presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (UNODC) a Vienna.

“Salvare vite umane conviene sempre e inoltre con la nostra ricerca dimostriamo con carte alla mano che lo Stato risparmia fino a 10 volte sui costi di intervento in emergenza nei casi di overdose, quando gli interventi sono condotti da squadre di operatori formati che lavorano in strada, senza ricorrere al pronto soccorso.”

Lo studio è stato realizzato da un team di esperti di Villa Maraini, CRI e Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa per prevenire e trattare l’overdose da eroina attraverso il farmaco salvavita Naloxone. E’ stata messa in campo l’esperienza ventennale della Fondazione che decise di far usare questo farmaco, ora distribuito in Italia senza bisogno di ricetta medica, agli operatori ex tossicodipendenti che, pur non essendo medici, hanno potuto salvare moltissime persone da morte per dose eccessiva di eroina. Questa pubblicazione scientifica, per ora solo in lingua inglese, sarà utile a far conoscere l’efficacia di questo farmaco privo di effetti collaterali nel mondo e il risvolto di efficienza economica per le casse dello Stato.
Nel suo intervento in plenaria davanti a tutti gli Stati Membri dell’ONU, Barra lancia il suo monito:
“Durante la Sessione Speciale dell’Assemblea Generale del 2016 al Palazzo di Vetro, è stato riconosciuto il fallimento della ‘War on Drugs’ e la necessità di nuovi approcci basati sull’evidenza scientifica[…] ma questo obiettivo sarà raggiungibile solo quando gli Stati investiranno più risorse sull’accesso alle cure che sulle politiche repressive”.
L’evento, moderato da Massimo Barra, ha visto l’intervento dell’Ambasciatrice Maria Assunta Accili, Rappresentante Permanente presso le Organizzazioni Internazionali a Vienna per l’Italia, di Danilo Ballottadell’EMCDDA (Centro di Monitoraggio Europeo delle Droghe e Tossicodipendenze), Lasha Gougladze Manager della Salute presso la FICR; Giovanni F.M. Direnzo, tossicologo all’Università “La Sapienza” di Roma e co-autore del testo.
Inoltre, è stato presentato in prima mondiale assoluta un video tutorial appositamente realizzato per l’occasione da Villa Maraini su come intervenire in caso di overdose in strada.

Una spiegazione step by step delle procedure da svolgere anche per i laici che non siano medici perché, come prosegue Massimo Barra “Oggi morire ancora per overdose è un gran peccato; chiunque abbia rapporti con un tossicomane, come le famiglie e gli amici, dovrebbe avere sempre con sé una fiala di Naloxone, che può e deve essere iniettata anche intramuscolo appena si riscontrano i segni del problema, per salvare la vita al tossicodipendente”.