Al Centro di Prima Accoglienza di Villa Maraini-Croce Rossa si è svolta un’esposizione di opere realizzate durante i 10 mesi di laboratorio di arte terapia, tenuto dalla tirocinante psicologa Federica Palomby con la supervisione della terapeuta Rosa Luana Marra, da utenti in cura per dipendenza patologica da sostanze. A raccontare per primo l’esperienza di arte-terapia è stato G. 28 anni, dall’età di 14 anni utilizzatore di hashish, alcol e cocaina:
“Premetto che da ragazzo ho fatto il liceo artistico, ma con l’utilizzo di sostanze ho smesso di portare a termine ogni cosa, anche i lavori artistici ovviamente perché la droga è totalizzante non c’è spazio per altro. Questo lavoro di arte-terapia per me è stato difficile perché ha fatto emergere molti ‘mostri’ che avevo dentro. Ad ogni fine laboratorio riuscivo a chiudere un cerchio ed affrontavo un nuovo problema che affiorava, senza ricorrere alla droga per soffocare tutto.”
Interviene M. 35 anni dai 15 ai 25 anni poliassuntrice di sostanze, con una pausa di 8 anni legata ad un matrimonio che poi una volta finito, l’ha portata ad un abuso di cocaina ancora più estremo:
“Io anche ho fatto il Liceo artistico ma, a differenza di G., utilizzavo l’arte per esprimere quello che a parole non riuscivo a dire, fino a quando non è arrivata la droga, che all’inizio sembra amplificare le mie capacità artistiche, ma a breve mi ha spento ogni entusiasmo ed interesse portandomi alla depressione, allontanandomi da tutto, arte compresa.”
G. ed M. si sono incontrati al Centro di Prima Accoglienza di Villa Maraini-Croce Rossa e tra loro è nata una storia d’amore, situazione terapeuticamente non facile e normalmente non ben accetta dagli psicologi, che infatti hanno intensificato i controlli di routine, con i test delle urine e terapie individuali. Una volta guadagnata la fiducia dei terapeuti , si sono dedicati con entusiasmo nell’impegno della realizzazione dell’Esposizione finale del laboratorio:
“Non riuscivo mai a portare a termine le cose che iniziavo quindi, una volta scoperto che avremmo fatto questa Esposizione, mi sono quasi fissato e per una settimana non ho pensato ad altro. Io ho raffigurato un’Aquila, che dopo essere stata ferita prende coraggio e si butta nel vuoto cercando di ricominciare a volare e alla fine ce la fa. Inoltre ho fatto un lavoro con M. perché le nostre sono come 2 vite parallele che si sono incontrate ma non è obbligatorio che rimangano unite. Ci stiamo vivendo il momento in maniera sana. Io ho abusato di sostanze dai 14 ai 28 anni quindi, ogni storia cosiddetta d’amore, l’ho vissuta sempre da ‘fatto’, perciò era tutto tossico e non realistico. Ora mi sto vivendo il momento senza ansie e in tranquillità. Io a breve entrerò in Comunità quindi ci dovremo allontanare…”
Interrompe M. “si ma io non l’ho mai ostacolato anzi lo ho aiutato anche economicamente per far l’esame del capello, superando così gli ostacoli burocratici, perché non voglio essere un ostacolo al suo percorso di cura, che sappiamo ognuno deve fare per sé. Per tornare all’Esposizione però è proprio grazie a questa che mi sono rimessa in gioco, è bello vedere le reazioni degli altri davanti alla tua arte. Mi sono sentita di nuovo in grado di fare qualcosa di bello.”
G. ha conosciuto Villa Maraini-Croce Rossa grazie ad una coppia di amici che: “mi hanno soccorso insieme a mio padre
dopo una brutta overdose da alcol, mi ero bevuto 19 birre svariati spritz e poi giù con cocaina e mdma, stavo li nel letto con gli occhi spalancati senza sentire gli schiaffi di mio padre che cercava di farmi riprendere. Allora mi hanno portato all’ambulatorio di Villa Maraini dove mi hanno trattato con farmaci e dopo una settimana sono potuto entrare al Centro di Prima Accoglienza. Non è stato facile io ero un classico ragazzo di strada aggressivo e violento, quindi mi sono dovutodare una calmata e iniziare ad interagire, ma nei gruppi non era facile perché spesse volte non mi andava di parlare…”
Interviene M. “anche per me è stato difficile parlare nei gruppi di terapia, davanti agli altri, per questo l’arte terapia ci ha ‘salvato’ la vita, perché in quel contesto siamo stati capaci di esprimere le nostre emozioni senza vergogna.” Conclude M. “Io sono arrivata a Villa Maraini grazie ad un’amica che aveva frequentato quando era piccola, 17 anni e si era salvata dalla droga, grazie all’intervento psicologico che le avevano offerto. Infatti io sono stata in grado di stare senza droga per 8 anni, salvo poi ricaderci pesantemente. Non voglio che succeda di nuovo quindi mi voglio curare bene, non da sola come ho fatto 10 anni fa.”