A Villa Maraini Agenzia Nazionale di Croce Rossa Italiana per le Dipendenze Patologiche, è appena terminato l’evento “Emergenza droga” che ha visto il confronto tra esperti americani ed inglesi, forze dell’ordine, magistrati, medici e autorità nazionali e locali per confrontarsi sui temi della deflection e diversion, dell’eventuale ruolo terapeutico delle forze dell’ordine e della possibilità di una coercizione nella cura.

questa iniziativa testimonia come l’approccio integrato tra Istituzioni e organizzazioni della società civile sia l’unico in grado di affrontare efficacemente un fenomeno tanto complesso quale è quello delle dipendenze. Ribadisco pieno sostegno alla preziosa opera svolta con impegno e passione dalla FondazioneMinistro Matteo Piantedosi

A seguire Massimo Barra, fondatore di Villa Maraini-Croce Rossa, ha posto gli interrogativi per stimolare la discussione, chiedendo agli esperti americani ed inglesi presenti di spiegare come le nuove politiche della deflection e diversion abbiano ridotto del 37% in un anno i decessi legati agli oppioidi sintetici (come il fentanyl): 48.422 decessi nel 2024. Fondamentale la collaborazione tra forze dell’ordine e servizi sanitari, tema dell’incontro. Secondo il National Survey on Drug Use and Health, l’età media d’inizio dell’uso non medico di antidolorifici da prescrizione (categoria che include il fentanyl) è scesa a 24 anni; 18 anni è invece l’età media di prima assunzione.

Lavoravo nelle squadre di polizia volanti,” interviene il Prefetto Lamberto Giannini “quindi capisco e ricordo quello che succedeva quando incontravamo persone che avevano usato sostanze, di come erano finiti nel giro criminoso in cui ti porta la droga. Non dobbiamo dimenticare che l’abusatore di sostanze è un cittadino con un problema e che ha bisogno di aiuto. Il vero successo non è punirlo per gli eventuali reati che ha commesso, ma recuperarlo dalla sua dipendenza patologica.” Incalzato poi dal Procuratore aggiunto di Roma Giovanni Conzo: “Roma vede un consumo massiccio di droga, lo dimostrano anche le analisi delle acque del fiume Tevere, con profitti enormi per la criminalità a danno dell’utilizzatore di sostanze, una delle categorie più deboli tra i vulnerabili. Se le norme ci dessero la possibilità faremmo di più, inviando direttamente le persone in stato di fermo presso centri di cura.” Proprio sul tema della cura interviene poi il Direttore Area Sociosanitaria di Croce Rossa, Valerio Mogini: “Durante gli interventi è emerso chiaramente che il ruolo di presa in carico, sia del sistema salute che sociale, di una persona che utilizza sostanze, deve essere un ‘continuum of care’ a cui spesso i servizi territoriali non riescono a rispondere. In questa costruzione di continuità la CRI agisce e agirà sempre di più”. Poi l’intervento del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Roma Generale Marco Pecci: “Abbiamo bisogno di iniziative come oggi per condividere esperienze sul tema droga in contesti diversi, per avere un ponte ideale come quello che abbiamo già avviato con Villa Maraini-Croce Rossa, che ci aiuta nelle emergenze rispondendo alle nostre chiamate quando arrestiamo un utilizzatore di sostanze in crisi di astinenza.

Toccante il racconto dell’ex Presidente del Senato, Pietro Grasso, che, dopo aver citato i dati ONU secondo cui nel mondo ci sono 292 milioni di consumatori di droga, ha spiegato il significato del nome scelto per la Fondazione che presiede, Scintille di Futuro, e l’impegno assunto per contrastare il consumo di stupefacenti. Nel farlo, ha voluto ricordare un episodio personale: quella volta in cui Giovanni Falcone gli affidò il suo accendino dicendogli che voleva smettere di fumare. “Tienilo tu, ma non è un regalo. Devi conservarlo, perché se dovessi ripensarci, dovrai restituirmelo.” Grasso ha continuato: “Poco tempo dopo fu ucciso dalla mafia. Quell’accendino non ho mai potuto restituirglielo, e da allora lo porto sempre con me. Oggi lo accendiamo grazie a una scintilla, che sarà il simbolo del nostro impegno a contrastare il fenomeno della droga, a partire proprio dai giovani e dalle scuole.

E proprio delle scuole ha parlato Carla Fermariello Presidente della Commissione Scuola di Roma Capitale: “Gli interventi nelle scuole sono importanti, ma è altrettanto importante rafforzare i servizi territoriali di salute mentale, rafforzando l’integrazione sociosanitaria e la cooperazione tra servizi e istituzioni in un’ottica di rete. La politica deve convincersi che è necessario tornare sulla strada, con iniziative anche fuori dalle scuole, nei luoghi in cui i giovani si incontrano spontaneamente, rafforzando le misure a sostegno di bambini e adolescenti, con particolare riferimento al serio potenziamento delle unità mobili e la presenza di educatori di strada e di operatori specializzati, capaci di interloquire con i ragazzi e le ragazze anche sul tema delle dipendenze.”

Poi arriva il momento delle testimonianze, quella di un genitore che partecipa ai gruppi terapeutici di Villa Maraini-Croce Rossa dedicati ai genitori i cui figli non vogliono curarsi: “Mio figlio abusava di crack ed era violento in famiglia tanto da costringermi a chiamare le forze dell’ordine, che però mi hanno parlato di Villa Maraini a cui potermi rivolgere. Ora mio figlio è in carcere per reati legati alla droga, ma io spero che possa ottenere le alternative al carcere ed entrare in un percorso di cura a Villa Maraini, che considero la mia nuova famiglia. Quindi quello di cui state discutendo stamane io l’ho vissuto sulla mai pelle, ricevendo il supporto sia delle forze dell’ordine che della Fondazione.”  Poi prende la parola Iacopo che come utente in cura ricorda: “quando sento la parola coercizione mi metto paura, perché è possibile costringere una persona a tornare lucida, ma senza farlo sentire un rifiuto. Non basta sapere che droga uso e darmi un farmaco ma anche sapere chi sono e come posso essere aiutato psicologicamente.”

Interviene poi la Presidente della Commissione Sociale di Roma Capitale Nella Converti che ricorda: “Ho conosciuto Villa Maraini-Croce Rossa sul campo a Tor Bella Monaca, dopo un brutto servizio in TV che gli voleva addossare la responsabilità del problema droga nel quartiere della periferia di Roma. Ora stiamo cercando di scrivere una legge adeguata alle aspettative della città con la co-progettazione, grazie all’aiuto diretto della Fondazione e delle altre realtà presenti a Roma.”

 

Ospitare esperti stranieri e autorità italiane a Villa Maraini-Croce Rossa”, riprende la parola Massimo Barra.ci conferma che siamo riconosciuti come un’eccellenza nel campo del recupero dalle dipendenze patologiche,” e conclude “ora ci aspettiamo che anche la Regione Lazio e Roma Capitale lo capiscano e ci forniscano quel supporto finanziario necessario alla sopravvivenza.