Descrizione Progetto

Progetto carcere

Il Progetto Carcere nasce nel 1979 e da allora gestisce una serie di attività e di interventi finalizzati all’accoglienza, orientamento e consulenza prevalentemente a favore di soggetti tossicodipendenti con problemi giuridici.

L’attività è rivolta a detenuti tossicodipendenti che vengono seguiti da nostri operatori con gruppi settimanali all’interno degli Istituti Penitenziari di Roma: per gli uomini presso il Carcere Giudiziario di Regina Coeli, la Casa Circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso, Rebibbia Penale e Custodia Attenuata; per le donne all’interno della Casa Circondariale di Rebibbia Femminile. Inoltre da Luglio 2013 si effettuano colloqui anche all’interno degli istituti di pena del Lazio (Civitavecchia, Viterbo, Velletri, Frosinone).
Lo scopo è di incontrare e confrontarci con i tossicomani nel momento in cui si trovano a scontare una condanna, spesso conseguente al loro stile di vita deviante collegato all’uso di sostanze. L’infelice condizione detentiva per molti può rappresentare uno stimolo di riflessione e un’occasione positiva per iniziare un percorso di recupero.
Dal 1994 è stato aperto uno sportello di consulenze psico sociali anche telefoniche, per enti, istituzioni, magistrati ed avvocati, ma soprattutto per i tossicodipendenti e per i loro familiari per affrontare nel modo migliore i problemi connessi alla difficile condizione detentiva.

In sede

Si effettuano colloqui di orientamento sia per persone che si trovano agli arresti domiciliari o sottoposte ad altre misure alternative alla detenzione, sia per i loro familiari. Molti chiedono un aiuto per concordare un programma terapeutico. Le altre attività svolte in sede consistono nell’intrattenere rapporti epistolari con i molti detenuti che ci scrivono da tutta Italia e nel rispondere alle numerose telefonate che ci giungono da familiari, avvocati, Ser.T, educatori, assistenti sociali dell’ U.E.P.E.  (Ufficio per l’esecuzione penale esterna) ed utenti che si trovano agli arresti domiciliari. Il rapporto con le forze dell’ordine è quotidiano.
Il Progetto Carcere invia quotidianamente a Polizia di Stato e ai Carabinieri il quadro aggiornato degli ospiti in provvedimento alternativo alla detenzione presenti alla Fondazione Villa Maraini. Il Progetto Carcere svolge inoltre attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul carcere e la tossicodipendenza attraverso i mass media e con la partecipazione ad incontri e conferenze.I detenuti, che molti considerano solo “delinquenti” non meritevoli di attenzione e di fiducia, per noi sono soprattutto persone. Per molti di loro la carcerazione rappresenta l’inizio di un percorso di riabilitazione.

Nelle carceri

L’équipe che si reca negli istituti di pena è composta da operatori sociali, psicologi, educatori di comunità e volontari, che si alternano nelle varie mansioni integrando le diverse professionalità. L’incontro con il detenuto avviene dopo un primo contatto epistolare richiesto dall’interessato, o in seguito ad una segnalazione da parte del personale interno agli Istituti di Pena: personale del Ser.T, educatori, assistenti sociali e volontari.
Successivamente alla richiesta, si incontra il detenuto per un colloquio individuale di accoglienza, per conoscere e valutare le problematiche individuali e il contesto socio familiare. Successivamente al colloquio, se sussistono le condizioni, il detenuto viene inserito in uno dei gruppi che vengono condotti con cadenza settimanale nei diversi istituti. Con l’entrata nel gruppo si inizia ad accogliere le richieste della persona e a valutare la sua motivazione al cambiamento. La frequenza delle persone che ne fanno parte è variabile in funzione dell’impegno, della partecipazione e dai progressi maturati verso la consapevolezza della propria situazione e degli obiettivi futuri possibili. Nel momento difficile della detenzione il gruppo può rappresentare anche un’importante risorsa di sostegno psicologico ed offrire l’opportunità di esplorare le dinamiche psicologiche e i fattori sociali e relazionali e affettivi che hanno favorito l’insorgere dei comportamenti devianti.
Chi da tempo vive la condizione detentiva, è abituato a delegare ad altri la responsabilità di sé stesso e ad accettare passivamente un “ordine” prestabilito. Con il gruppo si aiuta i partecipanti a promuove un processo evolutivo verso il cambiamento di stili di vita e di valori, a gestire in prima persona il proprio vissuto pregresso e ad assumere comportamenti più responsabili. Anche se inizialmente alla base di una richiesta di aiuto spesso per molti c’è solo il desiderio di uscire dal carcere – “svoltare la galera” –  con il procedere del rapporto con i nostri operatori spesso si matura una reale volontà di cambiamento dello stile di vita che può anche portare all’ingresso in un programma terapeutico.
Ogni decisione in merito avviene sempre in sinergia fra i nostri operatori e l’èquipe interna all’istituto carcerario (area educatori, Ser. T, assistenti sociali). L’intero staff collabora al coordinamento delle varie attività con riunioni organizzative e di confronto, dove avviene la discussione dei casi e la valutazione conclusiva sull’eventuale programma terapeutico alternativo alla detenzione ritenuto più adeguato. Recentemente la Fondazione Villa Maraini ha vinto il bando “Leda Colombini” – Quale Futuro? – a favore di persone presenti negli istituti penitenziari e quindi dal maggio 2013 organizza all’interno della Casa di Reclusione di Rebibbia gruppi per la promozione della socializzazione e dell’integrazione sociale finalizzati all’avvicinamento al lavoro.
Al “Progetto Carcere” contribuiscono psicologi, educatori, tirocinanti e volontari, anche del Servizio Civile.

Sei agli arresti domiciliari ?

Chiamaci per un eventuale programma alternativo al numero 06/65753051 (Giovanni Vinci), i nostri operatori ti verranno a trovare a casa per conoscerti e valutare insieme a te il miglior percorso terapeutico da seguire oppure ti fisseranno dei colloqui da fare nella nostra sede.

Info e contatti:

  Email

  06 65.75.30.54

tutti i giorni dalle 9.00 alle 20.00 sia per detenuti ai domiciliari o loro parenti, nonché per enti, forze dell’ordine, magistrati, avvocati od operatori di altri Centri.

Il martedì pomeriggio dalle 14.00 alle 17.00 è prevista anche la presenza di un avvocato per consulenze legali.

  Responsabile del Servizio

Elena Porcella

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