Giovedì scorso, durante la giornaliera presenza del camper dell’Unità di Strada di Villa Maraini- Croce Rossa Italiana, gli operatori hanno avvistato due uomini italiani, poco più che quarantenni, che si stavano preparando a consumare eroina. Pochi istanti dopo, uno dei due si è avvicinato barcollando al camper lanciando l’allarme: “Credo che il mio amico non stia tanto bene…”
Scatta l’emergenza. Gli operatori Fabrizio e Marco corrono rapidamente con la borsa del pronto intervento, trovano l’uomo privo di sensi e cianotico, accanto a la siringa usata. Il tempo stringe, Fabrizio somministra immediatamente due fiale di Naloxone per via intramuscolare. Nessuna reazione. Dopo circa un minuto senza risposta agli stimoli verbali e fisici, procede con altre due fiale sublinguali. Nulla, quindi si passa allo spray nasale per prendere tempo e preparare altre fiale. Nessuna reazione evidente, quindi altre due fiale sublinguali. E finalmente… un sospiro più profondo, il colore che torna sul viso, gli occhi che si muovono, la voce che balbetta un suono. È vivo.

Nel frattempo alle loro spalle, l’amico — che aveva appena detto “Vado a buttare la siringa nel vostro cesto…” — fa appena in tempo a girarsi e crolla colpito anche lui da un’overdose. La posizione non permette l’intervento, ma gli operatori lo mettono supino, ancora parla. Poco dopo è silenzio, viso cianotico bisogna agire. Subito vengono somministrate due fiale di Naloxone per via intramuscolare, senza effetti. Seguono altre due fiale sublinguali e, dopo attimi di grande tensione, un’ulteriore somministrazione di due fiale. Finalmente anche il secondo uomo lentamente si riprende. Restano entrambi sotto osservazione per circa un’ora. Durante quel tempo, l’operatore Fabrizio ancora con l’adrenalina in corpo con la consapevolezza di aver salvato 2 vite:
“Siete stati fortunati perché noi eravamo qui. Ma se foste stati soli a casa, o chiusi in macchina in qualche angolo isolato… chi vi avrebbe salvato? Pensateci: vale davvero la pena rischiare la vita in questo modo? Per quanto tempo ancora pensate di poter andare avanti così? Oggi siete vivi, ma non potete sempre sperare che la fortuna vi assista. E se oggi fosse il giorno della svolta? A Villa Maraini c’è qualcuno pronto ad accogliervi. Rifletteteci.”