F., 45 anni, ha iniziato a 38 anni a fare uso e abuso di sostanze, in particolare di crack (cocaina fumata), una droga estremamente pericolosa e totalizzante. A causa della dipendenza, ha progressivamente ridotto i suoi impegni lavorativi come guida turistica, fino a perdere del tutto la possibilità di esercitare la sua professione.
Nel luglio scorso, dopo anni di abuso, F. ha capito che non poteva più continuare in quel modo. Accompagnato dalla sorella, si è recato a Villa Maraini – Croce Rossa Italiana per chiedere aiuto. Da lì è stato indirizzato al Servizio Psicoterapeutico Osservazione e Trattamento (SPOT), dove ha iniziato un percorso con la psicologa Francesca, che lo ha preso in carico per offrirgli il giusto supporto terapeutico.
Durante l’estate, il servizio ha organizzato numerose attività, soprattutto uscite legate alla stagione estiva: giornate al mare, al lago e altre esperienze di gruppo. Al termine dell’estate, il gruppo terapeutico ha proposto un’uscita a Roma. F. si è offerto di accompagnarli nel ruolo di guida turistica.
Dopo averne parlato con Carlo, psicologo responsabile del servizio, e con la sua terapeuta, ha deciso di preparare un vero e proprio itinerario, per accompagnare i compagni di percorso alla scoperta della Capitale.
La data scelta per l’uscita è il 7 novembre. Per prepararsi al meglio, F. ha ricontattato alcuni suoi ex colleghi di lavoro per ottenere informazioni utili sui pass di accesso ai siti turistici. Anche questo passaggio è stato importante dal punto di vista terapeutico: F. ha dovuto riallacciare rapporti e confrontarsi con la sua nuova condizione, mettendosi nuovamente in gioco nel proprio ambito professionale.
Il programma della giornata, ambizioso ma stimolante, prevedeva le seguenti tappe: partenza da Largo Argentina, Piazza Venezia, Fori Imperiali, Via Cavour (per la pausa pranzo), Basilica di Massenzio, Colosseo e, per concludere, Circo Massimo.
“Quando sono arrivato a Largo Argentina ero molto nervoso: era la prima volta, dopo anni, che riprendevo in mano il mio lavoro. Indossavo il mio badge da guida ufficiale e avevo con me la bandierina per farmi riconoscere dal gruppo. Mi ero preparato e avevo ripassato le nozioni, ma la tensione mi stava schiacciando. La mia terapeuta Francesca mi ha preso da parte e mi ha ricordato che, prima di essere una guida turistica, ero un paziente in cura come gli altri, e che nessuno mi avrebbe giudicato per la mia prestazione. In quel momento mi sono rilassato. Ho ringraziato il gruppo per la fiducia e, proprio lì, mi sono sentito rinascere. Ero pronto a iniziare una nuova vita, senza sostanze.”
Il tour si è svolto nel migliore dei modi. F. ha guidato il gruppo con competenza e passione, riuscendo a catturare l’interesse di tutti.
“Si pensa spesso che chi ha fatto abuso di sostanze non riesca a concentrarsi o mantenere l’attenzione. Ma abbiamo sfatato anche questo mito,” racconta F. “Alla fine del tour, molti compagni mi hanno fatto i complimenti: hanno trovato le spiegazioni interessanti e hanno seguito con attenzione tutto il percorso.”
Tra gli accompagnatori c’era anche Cinzia, volontaria della Croce Rossa Italiana, che aveva conosciuto F. al suo arrivo a Villa Maraini.
“È stata una delle prime persone ad accogliermi. Mi si è avvicinata per chiedermi come stavo e per sapere qualcosa di me. Ho sentito subito empatia e interesse sinceri, forse per il suo essere madre o per la sua scelta di fare volontariato. Mi ha fatto sentire accolto e non giudicato. Alla fine del tour, era quasi commossa: mi ha detto che non sembravo più la persona che aveva incontrato qualche mese prima.”
F. conclude così:
“Quel 7 novembre non ho solo indossato di nuovo i panni della guida turistica: ho ritrovato la mia dignità di persona, quella di un lavoratore con un passato sano. Ora non voglio fermarmi: desidero proseguire il percorso terapeutico, magari in comunità, e soprattutto tornare a lavorare per riconquistare la mia indipendenza economica e la fiducia in me stesso.”